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Le riflessioni sul futuro

Telelavoro nel futuro? Gli europei lo vogliono anche nel futuro. Ormai si è passati da una condizione senza alternative a una forma di lavoro attorno la quale ci si può organizzare la propria vita. Sembra questo il sentimento che si propaga in Europa, una percezione comune che nel biennio dell'emergenza sanitaria 2020-2021 matura tra i cittadini europei, anche se c'è da dire che la strada è molto lunga per arrivare ad un telelavoro applicato in modo esteso e completo. 

Nel futuro secondo le indagini di Eurofound, vi sarà un emergere della forma ibrida tra la lavoro in presenza e lavoro da remoto. Sicuramente tutto dipenderà dagli accordi tra gli Stati Europei, dalle politiche del lavoro e della contrattazione collettiva, che dovranno occuparsi in modo più serioso in questa modalità ibrida. Ci saranno tanti ostacoli da abbattere come per esempio le problematiche dell'allungamento degli orari di lavoro, l'isolamento, la manca di attrezzature abbastanza recenti e inoltre i datori di lavoro e gli Stati dovranno impegnarsi per tutelare la sicurezza e la salute dei telelavoratori. Quello che è sicuro che non si può tornare indietro e bisogna sfruttare in modo consono le potenzialità della tecnologia. 

La transizione digitale renderà telelavorabili un numero sempre più ampio di mansioni e professioni, però secondo gli studiosi di Eurofound è probabile che il lavoro da remoto possa rimanere quasi invariato, ovvero il livello rimane simile a quello attuale, o possa addirittura diminuire alla fine delle restrizione dopo la pandemia. Stando alle risposte dei sondaggi e delle interviste, si può notare comunque che la maggior parte dei dipendenti vorrebbe lavorare la maggior parte del tempo a distanza e il resto del tempo rimanente tornare in ufficio. Insomma quello che emerge dagli studi è che si preferisce molto questo nuovo modello ibrido, che però deve trovare la sua natura e deve essere tutelato come una forma di lavoro che non è occasionale ma deve essere prevista nella contrattazione collettiva. 


Secondo le indagini di Eurofound emerge che il 60% della forza lavoro complessiva vorrebbe lavorare da casa, anche dopo la fine dell'emergenza sanitaria. Secondo le interviste chi ha telelavorato tra febbraio e marzo 2021 dimostra che la metà dei dipendenti vorrebbe lavorare in maniera mista tra ufficio e casa. Inoltre, circa un dipendente su tre in Europa, tra quelli che hanno lavorato esclusivamente da remoto tra febbraio e marzo, vorrebbero continuare a lavorare così se potessero decidere nella loro azienda la modalità di lavoro. Sicuramente questi risultati non sono sorprendenti hanno commentato gli studiosi di Eurofound infatti questa nuova modalità di lavoro offre opportunità per migliorare l'equilibrio tra lavoro e vita privata e in aggiunta il lavoratore possiede più autonomia, oltre a ridurre il tempo e lo stress di pendolarismo o traffico stradale. Bisogna anche aggiungere che aumenta la produttività del telelavoro nelle aziende se gestite nel migliore dei modi e c'è un'alta attrattività dei lavoratori altamente qualificati per il telelavoro ed è un aspetto rilevante per le aziende. Resta comunque il 23% dei telelavoratori europei che al contrario vorrebbe tornare in ufficio in modo stabile, per tornare a interagire con i colleghi dato che durante la pandemia ha sofferto molto l'isolamento.  

Un dato curioso però emerge nel caso delle attrezzature, infatti un telelavoratore europeo su tre ha dichiarato si non averne ricevuto dalle aziende quindi questo è punto cruciale su cui si deve lavorare per un futuro. 
Gli studiosi affermano che l'Europa si ritrova davanti a un periodo cruciale, e si sta avviando una transizione verso un'organizzazione più flessibile del lavoro. Soprattutto gli over 50 sono più propensi a lavorare da remoto, vista anche la pericolosità del virus in circolazione. Ma in questo cambiamento nell'organizzazione del lavoro, gli Stati europei si devono impegnare a costruire una regolamentazione più solida che affronti queste sfide. Il telelavoro sarà una caratteristica chiave nell'organizzazione del lavoro futuro. Ma cosa precisa Eurofound, occorrono politiche e misure più adeguate, standard minimi a livello europeo, anche nazionali, a livello settoriale, oltre ad accordi come per esempio tra Francia e Italia e tra le aziende. 

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