top of page

Diritto alla disconnessione

Per evitare che il digitale prenda il sopravvento nella sfera privata dei lavoratori, il diritto alla disconnessione, è entrato in vigore nel Codice del Lavoro il 1 gennaio 2017. 
Il primo Paese che ha iniziato ad occuparsi di questo tema è stato la Francia, con La legge sul lavoro , nota anche come legge El Khomri, è stata adottata il 21 luglio 2016 Secondo questa legge le aziende che possiedono più di 50 dipendenti sono obbligato a prevedere nel loro statuto aziendale, il diritto dei telelavoratori a disconnettersi fuori dall'orario di lavoro. Però il legislatore francese non ha introdotto la sanzione per le aziende che non rispettano questo diritto. Al contrario, in Germania sono le singole imprese che hanno introdotto questo diritto, prevedendo nello statuto aziendale la possibilità di spegnere ogni strumento fornito dall'azienda come tablet, PC e di conseguenza il dipendente non è obbligato a rispondere alle email e alle comunicazioni aziendali durante i giorni di risposo e festivi. 

Come mai è stato introdotto questo diritto?
Restare sempre connessi al PC non è del tutto salutare a livello psicofisico. Comportarsi da Stakanov 4.0 per propria scelta o perché si è costretti dal datore di lavoro è fonte di enorme stress. Molti studi hanno dimostrato che uno sforzo che non rispetta i ritmi naturali della vita, può essere pericoloso per la salute del lavoratore. I giorni di riposo servono per riprendere le energie e per avere benefici anche sulla produttività del lavoratore. Ma soprattuto anche per l'atteggiamento positivo sul luogo di lavoro. Ed è per questo che che la diffusione del remote working è diventato uno dei temi caldi, ma le legislazioni dei Paesi europei sono diverse. Anche l'Unione Europea non ha dato linee chiare e univoche. Infatti, si attende che la Commissione Europea accolga la proposta del Parlamento Europeo per far si che gli Stati Membri garantiscano in maniera uguale il diritto alla disconnessione. 
Questo diritto cosa prevede concretamente? con questo diritto si vuole tutelare la salute dei dipendenti, garantire un equilibrio tra vita privata e professionale e infine assicurare al lavoratore i giorni e le ore di riposo.  













 

 


A differenza della Francia com'è invece la situazione in Italia?
Come abbiamo già spiegato in precedenza in Italia il telelavoro è disciplinato dalla legge 22 del 2017 n. 81, in cui è previsto un accordo individuale tra dipendente e datore di lavoro, dove è garantito anche il diritto alla disconnessione. Inoltre, questa legge è stata modificata con la legge di conversione del Dl n. 30/2021, dove viene garantito al lavoratore, il diritto alla disconnessione da apparecchiature informatiche, sempre rispettando gli accordi individuali nell'azienda e vi possono anche periodi di reperibilità. 

Però il problema risiede nel concetto di disconnessione dal telelavoro, questo perché non si riesce quando il periodo ci connessione coincida con l'orario di lavoro. Può capitare infatti che il lavoratore è collegato al computer anche se non sta realmente lavorando, infatti questo è un caso che capita le più delle volte quando si è reperibili. A volte può succedere anche che l'attività lavorativa venga svolta al di fuori dei software applicativi dati dall'azienda. 

Inoltre, bisogna anche dire prima dell'intervento della pubblica amministrazione, questo diritto era semplicemente una bozza, dove alcune imprese italiane ne hanno fatto un punto saliente all'interno del loro statuto aziendale. Sovente si è arrivati a redigere su un foglio quali erano i momenti della pausa dal lavoro relativamente all'orario lavorativo, le festività e le ferie. Uno dei primi risultati è avvenuto è avvenuto a marzo scorso, con il decreto 30, dove il diritto alla disconnessione è limitato alle apparecchiature digitali utilizzate per svolgere l'attività da remoto. Successivamente con la legge Brunetta si è arrivati ad ampliare i tempi di riposo per chi lavora da remoto. 

Due problemi riguardano il Belpaese e sono la disconnessione perché non è riconosciuto l'universalità di questo diritto, e la regolamentazione che non è mai cosi solida e può essere rimessa in discussione dal dipendente o dal datore di lavoro.

Secondo gli esperti del lavoro, la legge che riguarda il diritto alla disconnessione rimane ancora un pò troppo generale come in Francia ma anche negli altri ordinamenti. Dato che non esistono sanzioni per chi non rispetta questo diritto per le aziende è facile non rispettarlo. In più, il diritto alla disconnessione viene lasciato pattuire alle due parte e quindi questo diritto può favorire le esigenze delle aziende piuttosto quello del telelavoratore.


Allargando gli orizzonti anche agli altri Stati come per esempio al Belgio si può notare che la legge mette in evidenza il pericolo dello stress come fattore determinante della tecnologia utilizzata. Infatti, il datore di lavoro deve tenere conti dei rischi e instaurare delle forme di contenimento per tutela il dipendente. 
Analizzando i dati di Eurofond sul diritto alla disconnessione, si può notare che i paesi che adottano una balance promote-protect approach sono l'Italia, la Francia, la Spagna e il Belgio. Invece Paesi come Repubblica Ceca, Polonia e Portogallo non prendere molto in considerazione i rischi del telelavoro. Al contrario Stati come quelli dell'est hanno norme talmente generali che non esiste un cenno alla disconnessione. 

 

salute.jpeg
bottom of page