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Agevolazioni fiscali e bonus per i telelavoratori

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Il Parlamento italiano sta pensando a delle leggi per tutelare un telelavoro post pandemia con bonus, incentivi fiscali, esoneri contributivi sia per i datori di lavoro che per i dipendenti. La Commissione Lavoro della camera sta lavorando da luglio 2021 sul lavoro agile dato che ormai da un'eccezione è diventato un punto clou nei settori informatizzati. Da questi lavori della Commissione emerge per esempio la riduzione del 4% dell'aliquota dei contributi dovuti dalle aziende per ciascun telelavoratore. Poi si è pensato anche ad un credito di imposta per le imprese che acquistano attrezzature digitali. Ma questa proposta non è indirizzata solamente ai datori di lavoro ma anche ai lavoratori per l'acquisto di strumenti tecnologici. Infatti, i parlamentari vogliono proporre un bonus per l'acquisto di computer, tablet, e altre apparecchiature informatiche per lavorare da remoto.  

Le proposte di legge sono molte e quelle che riguardano le imprese italiane prevedono: la riduzione del 4% contributiva come detto sopra, per i contributi dovuti dai datori di lavoro FPLD (pdl C. 2282 e C. 2817).
Poi ci sarà un esonero nel pagamento dei contributi dovuti per i telelavoratori nella misura del 30% per tre anni di assunzione (pdl C. 2667 e C. 2908).

Inoltre, è previsto anche il credito di imposta dal 6 al 40 per cento, previsto dalle proposte di legge C. 2817 e C. 2908, per aziende che acquistano strumenti e software digitale utilizzate per il lavoro da casa. Più precisamente la legge, per il lavoratore in smart working, è previsto un credito di imposta nella misura del 60% per l'equipaggiamento di di strumenti informatici su una spesa massima di 600 euro all'anno. 

Infine, il Parlamento ha anche previsto di escludere dalla formazione del reddito ai fini IRPEF delle somme percepite dal telelalavoratore, per un periodo di 36 mesi quando si parla di persone appena assunti altrimenti di 48 mesi per lavorati che già lavorano in azienda e poi hanno cominciato con il lavoro agile. Tutte queste iniziative sono davvero importanti in un periodo di incertezza così forte.

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In Francia al contrario, si è pensato che per combattere l'epidemia, il lavoratore genera dei costi in più per le aziende. Allora si è pensato a delle indennità per il telelavoro a domicilio nel 2020 e i datori di lavoro saranno esenti sul reddito fino ad un limite di 550 euro annui. Però questa esenzione dipende se i datori di lavoro versano o meno i contributi per i costi dipendete dovuti ai telelavoratori. Le agevolazioni fiscali possono diverse forme di indennità come per esempio rimborsi forfettari o rimborsi di spese effettive. 

In Francia i costi detraibili per il telelavoro sono i seguenti : i costi di comunicazione previsti per un'offerta relativa al collegamento internet e per le spese effettuate per forniture e stampa come per esempio le cartucce con l'inchiostro. Inoltre, sono previsti anche costi deducibili per l'utilizzo di una stanza privata, ovvero tutte le spese effettuate per le utenze. Sono comprese anche le spese di viaggio tra domicilio e luogo di lavoro e anche i costi dovuti agli abbonamenti di telefonia mobile. Infine, anche per le spese sostenute per l'acquisto di strumenti informatici per lavorare da remoto. 

Però le detrazioni avvengono solo se il datore di lavoro paga un'indennità che copre i costi del telelavoro. 

Se non si opta per le detrazioni delle spese effettive, si può beneficiare di un'indennità forfettaria del 10%, calcolata in base agli stipendi dichiarati. 
Al contrario se si opta per la detrazione dei costi effettivi, i costi sostenuti per il telelavoro sono esenti fino al limite di 2,5 euro al giorno, più precisamente si tratta di 50 euro per un mese che comprende 20 giorni di lavoro agile, però non si può superare un tetto massimo di 550 euro. 
Oppure giustificando si possono detrarre i costi reali direttamente dall'imposta sul reddito. 

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Se invece il lavoratore ha sostenuto costi per il telelavoro e ha ricevuto un'indennità dal suo datore di lavoro, cosa può fare?
Se non opta per le detrazioni costi effettivi, può ricevere solamente indennità legate alla copertura dei costi del telelavoro. Se il lavoratore opta per le detrazioni delle spese effettive, le indennità corrisposte dal datore di lavoro sono esenti dall'imposta del reddito e non si devono dichiarare. 

In Francia si è pensato ad un pacchetto di telelavoro di massimo 600 euro massimo all'anno.Tale agevolazione è possibili attraverso un semplice accordo aziendale. Consentirebbe ai datori di lavoro di far pagare le spese dovute a strumenti informatici utilizzati per l'attività lavorativa. Infatti è stata prevista anche una carta per pagare i costi del telelavoratore. Il pacchetto utilizzabile nei telecentri si aggiungerebbe al già esistente bonus mobilità. Questo dispositivo consiste in una tessera che il telelavoratore può utilizzare per sostenere i costi del lavoro agile e si ricarica come un semplice tessera per mangiare al ristorante. 

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